lontano_lontano: (Hetalia Love)
lontano_lontano ([personal profile] lontano_lontano) wrote2012-02-16 12:34 am

Snowy Eskimo Kiss

Titolo: Snowy Eskimo Kiss
Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Matthew Williams (Canada), Gilbert Weildschmidt (Prussia), Kumajirou
Rating: PG
Conteggio parole: 748 (fdp)
Genere: romantico
Avvertenze: shonen ai
Riassunto: Accanto a lui, Gilbert sorrideva a sua volta, con quella sua espressione accattivante e strafottente allo stesso tempo. Anche lui aveva le guance rosse, ma doveva essere per il freddo, pensò Matthew – già, che il magnifico Gilbert potesse arrossire d'imbarazzo come lui, si disse il biondo, pareva una cosa impossibile. No, erano senz'altro arrossate per via della neve, al cui biancore si mischiavano i capelli candidi dell'altro, fili sottili che si fondevano nei granelli gelati in un'amalgama perfetta.
Note: partecipa alla quarta settimana del COWT2 @ [info]maridichallenge, seconda missione, squadra Magic Sticks, prompt: poi, e partecipa pure al S. Kinkino fest @ [livejournal.com profile] kinkmemeita, prompt: eskimo kiss, e siccome ci stava partecipa pure al mese del pinguino sempre nella giàccitata comunity kinkettosa *-*




Matthew sorrideva timidamente. In realtà, stava cercando di trattenersi e di nascondere quell'increspatura sulle labbra – era in imbarazzo, sentiva le guance in fiamme, ma non sapeva come nascondere la felicità che provava in quel momento. Forse, dopotutto, non valeva la pena di preoccuparsi di nasconderla.
Sospirò, felice, nella neve.
Accanto a lui, Gilbert sorrideva a sua volta, con quella sua espressione accattivante e strafottente allo stesso tempo. Anche lui aveva le guance rosse, ma doveva essere per il freddo, pensò Matthew – già, che il magnifico Gilbert potesse arrossire d'imbarazzo come lui, si disse il biondo, pareva una cosa impossibile. No, erano senz'altro arrossate per via della neve, al cui biancore si mischiavano i capelli candidi dell'altro, fili sottili che si fondevano nei granelli gelati in un'amalgama perfetta.
Matthew emise una risatina bassa, appagata. Nella nevicata, erano corsi fuori come bambini e si erano messi a giocare, ruzzolando nella distesa bianca e cristallina come zucchero.
Fianco a fianco, schiena affondata nel manto nevoso, stavano ancora calmando il fiatone, e Matthew rideva. Adorava giocare così, ma era raro che qualcuno si unisse. Mai e poi mai avrebbe pensato che proprio Gilbert, strambo eppure a modo suo altezzoso, l'avrebbe seguito.

A sentirlo ridacchiare, l'altro si voltò.
“Nevicata magnifica!” fece, il sorriso che diventava più grande, come se le condizioni meteorologiche fossero merito suo.
Matthew annuì.
“Anche nella magnifica Prussia il tempo sapeva essere spettacolare... lo è anche adesso, ovviamente, ma ecco... beh.” scrollò le spalle nella neve. Il clima era sempre lo stesso (effetto serra a parte), i confini del suo stato no, invece.
Matthew annuì in silenzio. Non era il caso di toccare quell'argomento, non ora che si erano tanto divertiti.
“Freddo, anche, eh?” chiese casualmente.
Gilbert si strinse nelle spalle. “Naaah. Il giusto, insomma.”
Per un po', rimasero a fissare il cielo, osservando piccoli bianchi pezzetti di nuvole staccarsi e volteggiare lentamente a terra. Gilbert tirò fuori la punta della lingua, sciogliendo un paio di fiocchi di neve che gli si erano posati sulle labbra. Improvvisamente, sembrò ricordarsi che erano distesi per terra.
“Ehi, hai freddo?”
Matthew scosse la testa, ma poi sembrò ripensarci. “Mh, forse un po' al naso.” disse.
“Oh, non è per niente magnifico!” esclamò Gilbert, prendendogli il viso tra le mani.
Matthew sentì le sue guance ardere sotto la lana bagnata e gelida dei guanti dell'altro e sbarrò gli occhi come vide il volto dell'albino avvicinarsi al suo – sempre più vicino. Matthew serrò gli occhi, ma li riaprì di nuovo con sorpresa quando sentì la punta del naso di Gilbert sfiorare delicatamente il suo e strofinarvisi contro con gentilezza.
Il biondo rise di nuovo, posando a sua volta una mano sulla guancia dell'altro.
“Va magnificamente meglio, ora, vero?” gli chiese l'altro in un sussurro.
Matthew annuì decisamente, tornando a chiudere gli occhi e godendosi quello sfregamento di punte di naso con un sorriso felice. No, non aveva più freddo, nemmeno la neve attorno a loro era più tanto gelida, anzi: era morbida, accogliente come un materasso.
Le punte dei nasi si spostarono, permettendo ai loro visi di avvicinarsi ulteriormente, le condense del loro fiato ora unite in un'unica nuvoletta soffice, le labbra sempre più vicine, e poi...

…e poi aprì gli occhi, ed il candore da cui era circondato cambiò la sua consistenza da manto nevoso a lenzuola e guanciale.
“...oh. Oh. Gilbert...?” chiese piano alla cosa bianca di fronte a lui.
“...che cosa?”
No. Anche se aveva una peluria bianca sulla testa, la cosa di fronte a lui non era decisamente Gilbert.
“K-Kuma-...?!”
“E chi altri ti saresti aspettato, scusa? Comunque, chi saresti?” fece la cosa bianca di fronte a lui.
Con un sospiro depresso, tolse la mano dall'orso bianco di peluche.
“Sono Matthew. Matthew.” ripeté a vuoto.
Alzò lo sguardo fuori dalla finestra. Se non altro, nevicava veramente, e parecchio pure.
“Perché non vai fuori a giocare con i tuoi amici pinguini?” chiese all'orsetto. Non aveva molta volta di vederselo girare intorno, quella mattina.
“Non ho amici pinguini.” replicò quello asciutto “Siamo in Canada, mentre i pinguini stanno dall'altra parte del mondo. Sembri un po' confuso... come hai detto che ti chiami?”
Matthew si alzò dal letto con un sospiro di rassegnazione. “Matthew. Era un modo di dire, quello dei pinguini, ma non importa.” replicò debolmente.
Per un attimo, pensò di chiamare Gilbert e raccontargli del sogno, ma poi si rese conto che, nella realtà, l'altro si sarebbe messo a ridere sguaiatamente e avrebbe risposto solo qualcosa del tipo: “Sono così figo e magnifico che tutti mi sognano, kesesesesese!”
Il biondo si avviò verso la cucina con passo strascicato.
Pancake caldi e sciroppo d'acero, sì. La giornata, appena iniziata, aveva già bisogno di essere addolcita.