lontano_lontano: (Kurofay kiss)
lontano_lontano ([personal profile] lontano_lontano) wrote2009-09-21 11:30 am
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Demonheart - VI. Timeless Ocean

Titolo: Demonheart - VI. Timeless Ocean
Parte: 7/12
Fandom: Tsubasa reservoir Chronicle
Rating: giallo
Genere: drammatico, romantico, fantasy/fantascienza, angst, song-fic
Personaggi: Kurogane, Fay, Gantai (benda-man XD), Kuroparents.. eventuali aggiunte in itinere
Summary: in uno degli innumerevoli pianeti dell'universo, vive la gente del pacifico regno di Suwa, dove un'antica leggenda parla di una minaccia proveniente dalle stelle... nel frattempo, ancora lontana tra le stelle, vola la Cometa Nera.. e io faccio ca****e a scrivere summaries.
Disclaimer: Tsubasa Reservoir Chronicle appartiene alle Clamp, Prophet of the Last Eclipse a Luca Turilli. Io cucio insieme i pezzi.
Note: vd. note all'introduzione
Commenti: shonen-ai, AU, angst, sangue e morte e catastrofi (NB: questa storia NON parla di alieni che attaccano il nostro pianeta Terra ù_ù)




VI.



TIMELESS OCEAN






Ascoltatela qui!

Cold darkness reigns on all
it reigns in Arkan's soul
wounded love...destined soon to fall
She stays in front of him
caressed by howling wind
enemy... victim of the unknown

He needs no words at all
but she wants him to know
really what... her tortured mind still hides
The truth is even worse
a present with no hope,
soon to end... so hard to accept

BUT FROM HER EYES SO DARK AND SHY LOVE RIDES...
FLIES SO HIGH BEYOND THE STARS
NOT ASKING WHAT OR WHY
ALL HAPPENED FROM HER SAD COMING
IT JUST GOES ON FLYING HIGH
TO THE WAVES OF TIMELESS OCEANS






Non avevano fatto molta altra strada, quel giorno, e avevano finito con l’accamparsi poco dopo in uno spiazzo che avevano liberato alla bell’e meglio dalla neve.
I soldati erano cupi, silenziosi: quello che stavano vivendo era l’incubo più orribile che avessero mai fatto. Era chiaro a tutti che, se il ghiaccio fosse arrivato alla capitale, avrebbero dovuto andarsene da lì, e se e quei mostri avessero prosperato, non ci sarebbe stato scampo.
Avevano sentito i sacerdoti parlare della profezia, ed ognuno di loro sapeva a memoria quelle poche frasi.
Il distruttore di mondi… erano sempre sembrate parole vuote, ma, dopo la caduta della cometa e le sue drammatiche conseguenze, nulla sembrava più assurdo, o impossibile.
Piano piano, lo sconforto si stava impadronendo di loro: le spade che maneggiavano così bene nulla potevano contro il ghiaccio.
“Deve esserci qualcosa o qualcuno, dietro a tutto questo…” aveva detto Vaikaris, “…e va scoperto e distrutto.” aveva decretato il re. Ma per ora, il loro rimaneva un nemico senza nome.

La notte era gelida, ed un leggero nevischio aveva ripreso a cadere dal cielo coperto da una sottile coltre di nubi.
Il freddo e il buio erano penetrati anche nell’animo di Kurogane, che non smetteva di frugare le tenebre attorno al campo con i suoi occhi scarlatti.
Si sentiva improvvisamente stanco, ma non a causa dello sforzo fisico del viaggio e dello scontro. A pesargli era l’improvvisa responsabilità che sentiva gravare su di sé: Suwa aveva bisogno del suo principe, ma lui non era che un baluardo fragile contro una minaccia troppo grande e misteriosa. Si chiese che cosa sarebbe successo l’indomani – sempre che fossero riusciti a vedere l’alba, naturalmente.

Fay lo vide attraversare il campo, scuro in volto. Lo seguì con gli occhi per qualche istante, finché il principe non fu uscito dalla visuale consentitagli dall’apertura della tenda dove si trovava, e tornò ad occuparsi del soldato ferito che giaceva a terra.
A palazzo, lo straniero si era dimostrato abile nel preparare medicamenti e unguenti, e i soldati gli avevano lasciato il compito di prendersi cura del guerriero che aveva avuto la peggio nello scontro con uno di quei mostri. Per Fay era un sollievo: naturalmente, era felice di poter essere d’aiuto in qualche modo, visto che non era stato in grado di alzare un dito per contribuire alla battaglia, ma era anche una buona occasione per poter sfuggire allo sguardo indagatore di Kurogane.
Aveva la costante sensazione che quanto accaduto fosse colpa sua, e in questo modo poteva se non altro tentare di rimediare all’accaduto, dando una mano a quel povero soldato.
Il demone gli aveva squarciato una spalla: la ferita era stata ricucita alla meglio e fasciata, ma il dolore non gli dava tregua. Fay aveva allora preparato un decotto con alcune erbe essiccate che aveva portato con sé in viaggio, e ci aveva aggiunto qualche goccia di una pozione che aveva imparato a preparare a palazzo: era un buon analgesico e, nella dose giusta, anche un sonnifero piuttosto potente.
Lo fece bere al soldato, e rimase ad osservarlo mentre si addormentava, miracolosamente dimentico del dolore. Era stato fortunato a non perdere la vita, durante lo scontro.
Mentre il respiro del ferito si faceva progressivamente più calmo e regolare, i pensieri di Fay cominciarono ad agitarsi freneticamente. Qualche istante dopo, si alzò in piedi ed uscì.

Il principe era seduto sul suo giaciglio di fortuna, e osservava assorto le ombre che il fuoco del campo disegnava sulla parete della sua tenda. Dietro di lui, sentì qualcuno entrare, ma non si voltò a vedere chi era.
“Hyuuu, Kurosama.” sussurrò quietamente una voce soffice alle sue spalle. “Tieni.” Gli disse semplicemente Fay, porgendogli la tazza fumante che teneva in mano.
L’altro la prese senza dire nulla.
“Che c’è, hai ancora dubbi sul fatto che sia stata una buona idea accendere il fuoco?” chiese Fay, sedendoglisi accanto ed osservando anche lui i giochi di luce e tenebre sulla tenda.
Kurogane avrebbe evitato di fare quel falò, per non segnalare la loro posizione al nemico, ma Fay gli aveva fatto notare che quei demoni sarebbero riusciti a trovarli comunque, così come avevano trovato il re ed i suoi soldati nel bel mezzo della tormenta, mentre, nel buio totale, i guerrieri non avrebbero avuto nessuna possibilità di avvistare i nemici. Inoltre, il fuoco li avrebbe scaldati e incoraggiati.
“Credo che la luce li spaventi, sai? Le fiamme li terranno alla larga.”
“Come fai a dirlo?”
“Beh, si sono spaventati vedendo i raggi che uscivano dalla pistola… il fuoco potrebbe ricordarglieli.”
Il principe non disse nulla, ma era chiaro che, come al solito, quella risposta non lo soddisfaceva. Cominciò a sorseggiare lentamente il contenuto della tazza.
“Vedrai che per questa notte ci lasceranno in pace.” disse Fay con tranquilla sicurezza, alzandosi e sistemandosi sulle spalle il mantello, prima di uscire.
“Oh, mi raccomando, finiscila prima che si raffreddi!” aggiunse, guardando Kurogane tutto sorridente. I suoi occhi indugiarono sul principe ancora per qualche attimo, dopodiché scivolò velocemente all’esterno.
Kurogane tornò a sorseggiare l’infuso, gli occhi ancora fissi nel punto in cui l’aveva visto sparire.

Poco più tardi, Fay strisciò lentamente fuori dalla sua tenda. Nell’accampamento, tutto sembrava tranquillo; non c’era movimento, se non quello delle sentinelle che ogni tanto si sgranchivano gambe e braccia per non farle congelare.
Si avvicinò fino alla tenda del principe, sollevandone un lembo: all’interno era tutto buio, e poté solo intuire la sagoma di Kurogane addormentato nell’oscurità. Gli disse addio in silenzio, e si avviò verso il bordo del campo.
Il soldato di guardia lo guardò interdetto – perché mai voleva uscire dall’accampamento? – ma Fay gli rispose sorridendo ed indicando la tenda di Kurogane, come per dire che era d’accordo con il capitano e che era tutto a posto. Il soldato, un po’ riluttante, si spostò e lo fece passare, guardandolo dileguarsi nella notte.
Kurogane non gli avrebbe mai permesso di allontanarsi, naturalmente; se lo avesse scoperto, Fay era sicuro che avrebbe tentato in ogni modo di riportarlo indietro. Sperava che dormisse ancora a lungo: per l’alba, avrebbe dovuto essere il più lontano possibile.
Si addentrò nel folto degli alberi, confidando che la nevicata coprisse le sue impronte, ma dopo poco tempo smise di fioccare, e, anzi, il cielo sembrò schiarirsi, le nuvole portate via dal vento che stava ricominciando a soffiare impetuoso.
Si avviò verso una piccola altura, sperando di riuscire ad intravedere il profilo dei monti e capire che strada fare per arrivare al passo – ricordava il percorso seguito per arrivare alla capitale, ma riuscire a rifarlo con la neve non sarebbe stato facile. Tuttavia, voleva arrivare alla cometa e trovare delle risposte, prima che fosse troppo tardi.
Si strinse nel mantello e continuò a camminare.

Il respiro pesante, Kurogane si inerpicò a sua volta fino alla cima di quell’altura. Si guardò attorno con aria bellicosa, passandosi una mano sui capelli per liberarsi della neve che una folata di vento, scuotendo i rami di un albero, gli aveva fatto cadere in testa.
“Esci, maledizione! – gridò al vento – Vieni fuori immediatamente!”
Rimase ad aspettare, osservando le impronte che aveva seguito svanire ricoperte dalla neve smossa dal vento.
Qualche momento dopo, gli stivali di Fay ricomparvero a colmare quei piccoli avvallamenti.
La neve rifletteva la luce delle stelle, illuminando i loro volti di una tenue luminescenza azzurrina. Nell’ombra del cappuccio bordato di pelliccia, gli occhi turchesi dello straniero scrutavano il principe con aria scontrosa.
“Lasciami andare.” disse dopo qualche istante di silenzio teso.
“Non dire idiozie! – sbottò Kurogane, furibondo – E per tua informazione, il sonnifero che hai usato mi ha fatto venire mal di testa, quindi non sono dell’umore giusto per sopportare capricci o scenate, chiaro?!”
Fay abbassò lo sguardo con aria colpevole, anche se non dispiaciuta.
“Sono un principe ed un guerriero, mi hanno addestrato a riconoscere e a resistere ai veleni.” spiegò l’altro brusco.
“Non si riesce proprio a fregarti, Kurosama.” commentò piano lo straniero, lo sguardo fisso a terra.
“Torniamo indietro.”
“No. Te l’ho detto, lasciami andare.”
“Ti sei bevuto il cervello? Non puoi andartene in giro così… vuoi farti ammazzare?!”
Fay alzò nuovamente lo sguardo su di lui, le labbra serrate ed uno sguardo deciso negli occhi.
“Tu non hai idea di chi sia io veramente.” disse piano, e fece per voltarsi. Ma Kurogane lo afferrò saldamente per un braccio, impedendogli di allontanarsi. “Perché tu lo sai, invece?”
Fay lo guardò, duro “Eppure te ne sei accorto anche tu. Sono comparso lo stesso giorno della caduta della cometa. Sapevo il suo nome. Sapevo far funzionare quella pistola. E sento… ho sentito che si stavano avvicinando quei demoni, oggi.”
“Che cosa vuoi dire?”
Fay abbassò di nuovo lo sguardo, le ciocche umide di neve che scendevano a coprirgli il viso.
“E’ il tatuaggio. Prima che arrivassero, ha cominciato a bruciare, sempre di più, finché non sono comparsi.”
“Ti è tornata la memoria?”
Fay rimase immobile e silenzioso. No, non gli era tornata la memoria, non a livello razionale… ma c’erano i sogni. I movimenti inconsci del suo corpo di cui non sapeva dare spiegazione. La voce che ogni tanto gli parlava.

“Questi sono i nuovi modelli. Imparate a usarli in fretta. Sono la vostra arma più potente contro…

…contro quei demoni.”


“Quella pistola mi è stata data per combattere quei mostri. Ma il perché non lo ricordo.” rispose alla fine. Come spiegargli degli incubi, delle immagini che gli comparivano davanti durante il sonno, figure a cui lui non era in grado di collegare alcun nome? Gli aveva già detto anche troppo. Come avrebbe voluto che non si fosse svegliato, che non l’avesse seguito. Ora non aveva nemmeno il coraggio di alzare gli occhi per incontrare il suo sguardo.
“Non mi interessa.” Il vento ululava, e Fay non era sicuro di aver capito bene.
“…eh?”
“Sei sordo? Ho detto che non mi interessa.”
Lo sguardo scarlatto fiammeggiante di Kurogane e quello azzurro ghiaccio di Fay si scontrarono in una battaglia silenziosa.
“Non voglio portarvi ulteriori guai. Proseguirò da solo fino alla cometa.” affermò deciso il biondo, facendo un mezzo passo per allontanarsi dall’altro, con aria di sfida.
“Non arriverai mai alla cometa, da solo.” rispose questo, con tono altrettanto fermo, sporgendosi verso di lui.
Rimasero qualche istante a fissarsi in silenzio, il vento che gemeva tutt’intorno, strattonando i loro mantelli con violenza.
Improvvisamente, cambiò direzione, soffiando neve e aria gelida sul volto di Fay, che fu costretto a chiudere gli occhi per ripararsi. Non era propriamente una resa, ma Kurogane la prese come tale.
Fay alzò una mano per scostarsi i capelli dagli occhi, tuttavia Kurogane gli bloccò anche l’altro polso.
Fu lì lì per dirgli: “Torniamo al campo e niente storie”, ma rimase in silenzio a osservarlo.
Fay stava cercando di nascondere il viso nel cappuccio del mantello, per difendersi dal vento gelido, ed allora il principe lo trasse a sé per ripararlo. Sapeva che non c’era tempo per litigare o per cercare di convincerlo: avrebbe dovuto riportarlo indietro seduta stante. Ma… se non c’era mai stato tempo fino ad ora, ce ne sarebbe stato in futuro?
Kurogane, per un istante, ebbe la quasi certezza che no, non ce ne sarebbe stato.
Tenendogli entrambi i polsi con una mano, con l’altra gli prese il mento e, sollevatogli bruscamente il viso, lo baciò.
Le labbra del biondo erano fredde, e il principe le riscaldò lentamente con il tepore delle sue, fino a farle dischiudere lentamente. Per qualche attimo, rimasero ad assaggiarsi con cautela, circospetti ma anche avidi del reciproco calore. Dopo qualche istante, Fay si scostò, ma non cercò di andarsene.
“…vigliacco.” lo accusò piano, riaprendo le palpebre.
“Ingrato.” replicò Kurogane, tornando a chinarsi su di lui. Gli liberò le mani, avvolgendogli la vita in un abbraccio per tenerlo stretto a sé.
Fay si appoggiò al suo petto, mentre le loro bocche tornavano ad unirsi in un bacio al contempo agognato e liberatore. Le dita del principe risalirono dal mento di Fay alla sua guancia; ogni piccolo tratto di quella pelle gelata dal vento era una conquista.
Solo ora si rendeva conto di quanto aveva bramato di toccare di nuovo quell’incarnato candido.
L’altro chinò la testa, abbandonandone il peso su quella mano calda. Guardò in viso il principe e fece per dire qualcosa, ma lasciò perdere.
Kurogane appoggiò la fronte alla sua; non aveva bisogno di parole, gli bastava guardarlo negli occhi: occhi in cui si accavallavano incredulità, timore e speranza, piccole onde nel mare scosso dal vento.
Poi, fronte di Fay si spianò improvvisamente, mentre le dita del principe si insinuavano sotto il cappuccio per accarezzargli i capelli. Le sue iridi turchesi rispecchiavano come acqua cristallina quelle scarlatte di Kurogane, e il sentimento che le animava.
Fay non avrebbe saputo dire se lo avesse già provato o vissuto, ma, ad un tratto, quella sensazione di tranquillità ed affidamento che aveva provato fin dall’inizio – fin da quando gli era stato chiaro che, accanto a Kurogane, sarebbe stato al sicuro – e tutti i piccoli attimi di felicità che avevano rischiarato i suoi giorni, quando lui lo prendeva in giro e l’altro lo rimproverava, o quando sedevano fianco a fianco in silenzio… ad un tratto tutto questo aveva un nome.
Rivolse a Kurogane un sorriso che era un misto di tristezza e felicità. Era un sentimento che non si sentiva degno di provare, ma che comunque lo rendeva ingiustamente felice. Era amore.
Quando il principe lo vide nei suoi occhi, lo attirò di nuovo a sé per baciarlo.

Nessuno dei due poteva sapere che cosa avrebbe portato il sorgere del sole, ma non si aspettavano nulla di buono.
Abbracciati stretti per unire il loro calore contro il gelo delle raffiche di vento, ognuno bevve dalle labbra dell’altro come per trovare la forza necessaria ad alzare nuovamente il capo per affrontare ciò che li attendeva.


Erano distesi nella neve sopra uno dei loro mantelli, mentre l’altro li riparava, a mo’ di coperta.
I visi uno accanto all’altro, i loro capelli si confondevano e così le piccole nuvole bianche create dal loro respiro.
Le stelle sopra di loro erano fitte, strette l’una all’altra e quasi sovrapposte, come fiocchi di neve congelati nel cielo un momento prima di staccarsene per cadere a terra.
Fay le osservava ad occhi semichiusi, così che il loro baluginare, attraverso le ciglia, risultava soffuso e frammentato in piccoli cristalli di luce.
“I tuoi uomini credono che presto arriverà la fine del mondo. Tu che ne pensi?”
Tu che ne pensi.”
“Penso che avresti fatto meglio a lasciarmi andare.”
L’alba che stava per sorgere sarebbe stata l’ultima prima dell’eclissi… e forse l’ultima per tutti loro.
Volse gli occhi verso Kurogane – dalla sua posizione, poteva intuirne solo il contorno del volto, sotto la tenue luce delle stelle. Avrebbe voluto raccontargli tutto, se solo avesse potuto. Se solo avesse saputo esattamente cosa raccontare.
Il principe gli tappò la bocca – un gesto insieme rude e gentile – zittendolo. Fay sovrappose la propria mano alla sua.
Poteva fare così poco per lui, per l’uomo che lo aveva salvato, e per tutta la sua gente… aveva paura per loro: quello che temeva di più era che non sarebbe riuscito a capire in tempo ciò che succedeva, e che non sarebbe stato in grado di evitarlo.
Baciò lievemente il palmo della mano di Kurogane, ancora premuta sulle sue labbra.
“Ci vorrà ancora qualche giorno per arrivare alla valle e alla cometa. Il tuo compito sarà avvertirmi non appena sentirai che si stanno avvicinando. – gli disse il principe, nel tono del capitano che stava dando ordini ad un suo soldato – Quindi non azzardarti a fare altre idiozie.” lo intimidì, sollevano finalmente la mano. Fay sospirò, annuendo con un sorriso rassegnato.
Kurogane tornò a guardare le stelle sopra di loro. Li osservavano, inespressive, piccole punte d’onda nell’oceano senza tempo del cielo, ma il principe lanciò loro uno sguardo di sfida. Qualsiasi cosa celasse la cometa, qualunque pericolo si fosse portata dietro da oltre quelle tenebre, era ben determinato a combattere e vincere.
Sotto il mantello, strinse forte la mano di Fay.




*next track: Demonheart*




 

Demonheart - the prophecy by *MystOfTheStars on deviantART


[identity profile] kuran-yuuki.livejournal.com 2009-09-21 10:17 am (UTC)(link)
Yay! Sono la prima!

Questa è la quiete prima della tempesta di angst, vero? Lo so, SO che lo è, ma quei due sono meravigliosi anche sull'orlo dl precipizio. *Ama*
Finalmente del sano KuroFay...♥

[identity profile] mystofthestars.livejournal.com 2009-09-21 10:31 am (UTC)(link)
...visto che lo sai già, sì, lo è XD (beh è palese ù_ù)

Almeno un bacino se lo dovevano dare prima della fine del mondo ;__;

[identity profile] aiechan.livejournal.com 2009-09-21 04:26 pm (UTC)(link)
Awwww~ *si gode la quiete prima della tempesta*

“…vigliacco.” lo accusò piano, riaprendo le palpebre.
“Ingrato.” replicò Kurogane, tornando a chinarsi su di lui.

Questo pezzo è fantastico ♥ No, ok, sono loro due che son fantastici, semplicemente :3 e tu che sei bravissima a descriverli *lovva*

[identity profile] mystofthestars.livejournal.com 2009-09-21 05:39 pm (UTC)(link)
X3 mi è piaciuto scriverlo.
♥ >////< se al Kuromaritoh piace il capitolo, posso riternermi in pace col mondo ù_ù

[identity profile] yuki-delleran.livejournal.com 2009-09-22 09:46 am (UTC)(link)
(Mia sorella che ascolta e canta "Paparazzi" non è granchè come colonna sonora ma...)
Ooohh, sono meravigliosi! Che dolci-dolcissimi!! Ma perchè questi due devono sempre rendersi conto di amarsi il giorno prima della fine del mondo? XD Comunque sia li trovo adorabili anche con l'angst che incombe, o forse, proprio per questo, ancora di più!
Un applauso a chi orchestra tutto questo! (inteso come Myst, non come l' "oscuro nemico" XD)

[identity profile] mystofthestars.livejournal.com 2009-09-22 05:30 pm (UTC)(link)
Sì, l'angst è il sale della loro vita.
*si sente un po' l'oscuro nemico perchè sta scrivendo tutto questo*

[identity profile] indra-pavamana.livejournal.com 2009-11-13 10:38 am (UTC)(link)
“Sei sordo? Ho detto che non mi interessa.”
Lo sguardo scarlatto fiammeggiante di Kurogane e quello azzurro ghiaccio di Fay si scontrarono in una battaglia silenziosa.


Li adoravo già prima, ma tu mi aumenti al cubo l'adorazione, Myst! *_*

Immaginavo che Fay volesse propinargli il veleno, ma avevo sottovalutato l'addestramento di Kurogane e già gemevo temendo la separazione. Invece! Che bella la descrizione del bacio, ha il ritmo lento e appassionato di Kaze no Machi E (che io ormai associo alla neve, oltretutto, perché l'anno scorso la mia original natalizia la prevedeva come sottofondo di un capitolo tra le montagne innevate XD).
Si crea un equilibrio fragile, tra loro due. Di capitolo in capitolo, cresce.
* si sente felice di poter leggere tutto insieme.. *

[identity profile] lontano-lontano.livejournal.com 2009-11-13 02:46 pm (UTC)(link)
Kurorin ha sempre, sempre un asso in più nella manica, come è stato ampiamente dimostrato XD

Oh, quella canzone... *___*
(non ci sono parole per descriverla)

Anch'io sono felice che puoi leggertela senza troppi buchi neri, tanto per stare in tema, tra un capitolo e l'altro.. XD

[identity profile] neera-pendragon.livejournal.com 2009-11-17 01:44 am (UTC)(link)
*rotola rotola rotola*
AWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWW....*all'infinito*
La scena romantica, dopo tanto,ci voleva. E riesce ad essere terribile con la mia mente bacata, che si vede passare teatrini poco casti. Riletto tutto, se non si capisce. Suvvia, Fay non è sè stesso se non porva a fregare Kurogane. Peccato che fallisca ogni volta XD Povero Fay, che disdetta. (sì,come no)

L'incontro...*ehm* sulla neve è stato una specie di...non so,mi ha lasciato un senso di "fragilità" del momento. Al freddo, cavolo. Vi amate davvero tanto voi due ç_ç In mezzo alla neve... Fortuna che Kurostufetta scalda entrambi...
Tanto amore per questo capitolo ♥♥♥

[identity profile] mystofthestars.livejournal.com 2009-11-17 09:41 pm (UTC)(link)
E' stata una liberazione scrivere questo capitolo!

L'incontro...*ehm* sulla neve è stato una specie di...non so,mi ha lasciato un senso di "fragilità" del momento. Al freddo, cavolo. : in realtà non si tratta per forza di un incontro "ehm". Voglio dire, ovviamente io all'inizio su "Timeless Ocean" avevo pensato ad una cosa a luci rosse, poi però mi sono messa a scrivere la storia e la cosa che ho pensato è stata: ma lì saranno tipo -20°, una scena di sesso a quelle temperature con tre metri di neve intorno è.... troppo. O___o
Però è anche inutile dire che ho lasciato apposta un buco, tra il bacio e loro sotto i mantelli. (perchè sì, la scena di loro sdraiati sotto i mantelli che guardano le stelle mi piaceva troppo, anche se non si sa bene che ci facciano lì se si sono solo sbaciucchiati un po')
Comunque va più che bene sguinzagliare l'immaginazione, anzi, è scritto apposta! *grins*